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I nostri gattafin con drink al sambuco per il master delle erbe spontanee

Posted on 27 Maggio 20175 Marzo 2020





Un sentiero nel bosco, uno sterrato tra le colline.

Cosa c’è di più rilassante di una passeggiata tra gli alberi e la natura?

E se da questa passeggiata, ne riusciamo anche a tirar fuori ingredienti per la cena della sera, non è ancor più bello?

Qui in liguria la cultura delle erbe spontanee la fa da padrone, le nostre nonne vivevano di ciò che trovavano lungo i torrenti, lungo i sentieri, in mezzo alle fasce.

E questa cultura ce la tramandiamo da mamma a figlia, o da nonna a nipote.
Proprio per questo motivo, per la profonda tradizione che vive in Liguria su questo argomento, quando ci è stato proposto un master sulle erbe spontanee, in previsione della loro giornata nazionale sul Calendario del cibo italiano, io e Vittoria non abbiamo esitato ad iscriverci.
E solo dopo abbiamo scoperto di essere entrambe genovesi!

Magnifico il trovarsi d’accordo, superlativo conoscere le stesse preparazioni, i medesimi trucchi culinari.
Così dopo studi su schede offerte dai nostri tutor – Alessandro Dentone, Sergio Rossi, Andrea Pieroni – ricerche disperate sulle alture genovesi con le immagini alla mano per scovare solo erbe “buone, mica gramme”, abbiamo optato per la rivisitazione di una ricetta tipica del levante ligure o, meglio, di Levanto, deliziosa cittadina in provincia di La Spezia.
La ricetta originale è stata tramandata a Vittoria da sua nonna, ricevuta in dono da una signora di Levanto.
 Vittoria la conserva da quarant’anni, ma essa ha molti più anni, racchiusa all’interno dei passaparola tra le donne levantine, una vera garanzia.

Gattafin con drink al prosecco sambuchino e nepitella:


Ingredienti 
Per la pasta:

340 g farina 0
2 uova medie
100 acqua
sale

Per il ripieno:
 550 gr erbe spontanee(per noi 230 gr ortica, 120 gr bietole, 100 gr romice) 
N.B:peso pulito bollito e strizzato.
un uovo
125 gr prescinseua
50 gr parmigiano
noce moscata
Tre rametti di “persa” (Traduzione:maggiorana)
aglio selvatico
Per il drink:
1/3 di sambuchino 
2/3 di prosecco
foglie di nepitella


Le foto delle nostre erbe, fotografate da Vittoria:

 Nepitella


 Ortica


Romice


Esecuzione:
 Impastare la sfoglia amalgamando tutti gli ingredienti. L’impasto dovrà risultare sodo ed elastico.
Lasciare riposare circa mezz’oretta.
Nel frattempo pulire e sbollentare le verdure e ricavarne il peso indicato.
Tritare finemente l’aglio selvatico, soffriggerlo in padella con olio extravergine di oliva ed aggiungere le verdure tritate in modo grossolano.
Saltare le verdure in padella qualche minuto, fino a che tutta l’acqua in eccesso non sia evaporata.
Lasciare raffreddare completamente, dopo di che aggiungere la prescinseua, il parmigiano, la noce moscata e la maggiorana tritata.
Regolare di sale.
Stendere la sfoglia fino a pochi mm di spessore, disporre piccole cucchiaite di ripieno e chiudere sovrapponendo un’altra sfoglia.
Tagliare con la rotella tanti piccoli triangoli.
Friggere in olio extravergine di oliva ad una temperatura di 160/180°.
La sfoglia formerà tante magnifiche bollicine e sarà croccante, ma non unta.


Preparare il drink lasciando in infusione per 3 ore la nepitella pestata nel sambuchino.
Al momento di servire filtrare il sambuchino e aggiungere prosecco dry.




  Con questa ricetta io e Vittoria partecipiamo alla Giornata Nazionale delle Erbe Aromatiche e Spontanee del Calendario del cibo italiano

9 thoughts on “I nostri gattafin con drink al sambuco per il master delle erbe spontanee”

  1. Fausta Lavagna ha detto:
    27 Maggio 2017 alle 15:10

    ma che belli i vostri "panzarottini", sapete che ve li copierò, vero? Ora che è arrivata la stagione in cui comincio a fare inviti per cene all'aperto, mi faranno fare bella figura con i miei ospiti! So già per chi li preparerò 😀 Un bacione

    Rispondi
  2. zia Consu ha detto:
    27 Maggio 2017 alle 17:54

    Cosa non darei x un cartoccio di quelli 😛 slurp!

    Rispondi
  3. Rondinella ha detto:
    28 Maggio 2017 alle 6:02

    Non conoscevo questa ricetta (come purtroppo gran parte della cucina genovese 🙁 ) devo assolutamente rimediare!! Bravissime!!

    Rispondi
  4. CucinoIo ha detto:
    28 Maggio 2017 alle 8:24

    care compagne di classe è stato un piacere condividere, vedere, leggere ciò che ognuna ha fatto. E imparato. e insegnato.

    Rispondi
  5. Coccole di dolcezza ha detto:
    29 Maggio 2017 alle 11:55

    Anche nei colli berici, dove vado spesso a camminare, proliferano le erbe spontanee . Io partecipo pure alle giornate didattiche …ma poi non mi fido a raccoglierle perchè molte si somigliano e io ho paura di sbagliare. Ma mi piace gustarle nei ristoranti della zona. Siete state brave voi invece ! Però raccolgo i fiori di sambuco e faccio lo sciroppo

    Rispondi
  6. Silvia Pasticcci ha detto:
    29 Maggio 2017 alle 15:28

    Voi si che siete state fighe: drink alcoolico e stuzzichino fritto! Volete sposarmi?

    Rispondi
  7. Annarita Rossi ha detto:
    4 Giugno 2017 alle 19:39

    Questa non è una ricetta è poesia. Una ricetta tramandata e custodita per anni, tocca corde nascoste e qui ci scappa proprio la lacrimuccia di commozione, quella bella però, quella che ammanta i ricordi dolci. Brave e grazie per aver partecipato e condiviso questa meraviglia.

    Rispondi
  8. Gaia ha detto:
    4 Giugno 2017 alle 20:51

    Un bellissimo, profumatissimo e inimmaginabile aperitivo! Prima vado per campi, poi lo rifaccio! E' stata proprio una bella esperienza, questo master!

    Rispondi
  9. Unknown ha detto:
    8 Giugno 2017 alle 20:21

    Ciao Ho seguito con molto interesse le ricette che avete condiviso sul master delle erbe. E' molto interessante e questa ricetta mi ha subito conquistata. E poi il tuo racconto. Liguria e bosco non poteva lasciarmi indifferente! Che bella esperienza, grazie per averla condivisa

    Rispondi

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